I fantasmi di Settembre.
Ci trovavamo tutti quanti nella cantina di un nostro amico, Fabrizio, intenti a lavorare sul motore della sua Beta 250 da cross...beh, diciamo che qualcuno lavorava e qualcuno chiacchierava curiosando sul contenuto degli scaffali polverosi: " A Fabbrì, ma de chi è sta tenda da campeggio?"," E' de mi fratello, lui ce va spesso in vacanza"," A rega', ma sai che ficata montà in moto co na tenda e fasse un pò de giorni in giro!!": tutti alzammo lo sguardo come folgorati e guardammo negli occhi Stefano "Schizzo", l'autore di quella frase; la miccia era stata accesa. Ci organizzammo alla meglio: Fabrizio portò la tenda, altri portarono i sacchi a pelo e un altro ancora una lampada a gas da campeggio; Paolo "Biondo" fu incaricato dell'acquisto di...tabacco particolare che, al momento della partenza, era già stato fumato da lui stesso: passò circa quattro ore, ridendo come un pazzo a causa dei "postumi della sbronza", appollaiato su un albero tenuto da noi sotto assedio e scuotimento continuo, incavolati come furetti; tutti comunque portammo l'entusiasmo tipico delle piccole ma grandi imprese: l'appuntamento era fissato per un sabato pomeriggio di Maggio al solito bar. Fu la prima vera uscita in gruppo; avevamo sempre sognato chissà quali viaggi ogni volta che vedevamo passare quei gruppi di motociclisti carichi di bagagli; adesso toccava a noi, anche se per pochi KM: la destinazione prevista era una spiaggia situata sotto uno strapiombo nei pressi di Anzio; non vi racconto l'atmosfera che si respirava in quei momenti: si cantava a squarciagola, si chiacchierava tra le moto, si facevano i complimenti alle...centaure e non; certo, il casco è una sicurezza però il vento nei capelli era tutta un'altra emozione!. Giunti a destinazione ci aspettò la faticaccia infernale di portare le moto sulla spiaggia: nessuno si fidava a lasciarle lungo la litoranea per tutta la notte e la stessa distava circa sessanta metri di dislivello sabbioso dalla spiaggia; tra un imprecazione e l'altra giungemmo a destinazione, scaricammo le moto e ci dividemmo i compiti: montare la tenda, radunare la legna per il fuoco e acquistare la materia prima da cucinare mediante lo stesso, annaffiandola naturalmente con l'immancabile birra. La spiaggia è chiamata "Lido delle Sirene"e si affaccia sul mare in direzione ovest: mentre il fuoco cominciava a scoppiettare allegramente alle nostre spalle, birra in una mano e sigaretta nell' altra, ci sdraiammo sul bagnasciuga a vedere il sole che moriva all'orizzonte mentre il cielo sopra di noi passava dall' azzurro al blu variando per tutte le sfumature del violetto; nessuno parlava ma tutti stavamo scrivendo una nuova pagina nell' album dei momenti speciali il cui contenuto, nonostante l'erosione del tempo, resta indelebile sia nelle immagini che nelle sensazioni trasmesse. Mangiammo carne alla brace fino a scoppiare, alla quale fece seguito una lunga chiacchierata, davanti ad un bel fuoco, sui grandi temi della vita tipici dell'adolescenza: i tuoi genitori, i miei fratelli e...soprattutto sorelle, le Timberland, i 501 e il Moncler, la nuova arrivata in comitiva che non dava confidenza e la tua ragazza che...forse ne dava troppa...finché delle basse forme scure spuntarono nel buio: "C...o, c'è sò i cani randagi!","E mò che famo?","Entramo dentro la tenda e aspettamo che se ne vanno!"; se ne andarono poco dopo aver ripulito i resti della nostra cena senza ulteriori conseguenze; noi, grandi guerrieri senza macchia e senza paura, dopo aver fatto capolino dalla tenda, decidemmo di concederci l'ultima grande soddisfazione della giornata: un bel bagno nel mare di notte. Tornammo in città la sera successiva e, neanche eravamo arrivati al nostro bar con gli altri amici che ci chiedevano come era andata, già stavamo progettando le uscite seguenti, le quali ci portarono a girare in lungo e in largo il litorale laziale, macinando Km su Km in condizioni motociclistiche veramente...pietose, finché l'arrivo di due graziose gemelline nella nostra comitiva diede la svolta a tutto. Il destino degli uomini, nonostante le affermazioni contrarie da maschiacci duri, è quello di correre dove vanno le donne: la velocità nel compiere questo atto è direttamente proporzionale alla loro bellezza; le suddette gemelle riscuoterono immediatamente un notevole successo, avevano una casa al mare presso la località di Campo Ascolano a Torvaianica e non facevano altro che raccontare della locale comitiva, a detta loro e successivamente verificato con i nostri occhi, pullulante di splendidi esemplari dell'altro sesso!!!. Noi, sempre più maschiacci duri e fingendoci impassibili e vaghi, lanciammo alle suddette l'idea di trasferirci, con tende e moto, presso la loro spiaggia per tutto il mese di Agosto; la proposta fu accolta all'unanimità con notevole entusiasmo e decidemmo per una "missione di ricognizione" che si sarebbe svolta il sabato successivo, in data 18 Giugno 1985. Nelle case di molti di noi la notizia fece scoppiare il finimondo: nel mio caso sarebbero state le prime vacanze trascorse lontano dai miei genitori, per molti altri sarebbero state le prime vere vacanze, per giunta in tenda e con le moto, con la prospettiva di una "rimorchiata collettiva" di quelle memorabili ma...in definitiva, non era nient'altro che uno dei primi sassi che ognuno di noi avrebbe dovuto da quel momento in poi scagliare contro il Mare della Vita, quasi sempre molto mosso; quindi già sapevamo che saremmo partiti tutti insieme, ad ogni costo. Quello che non sapevamo è che sarebbe stata la prima e l'ultima vacanza che avremmo trascorso tutti insieme ed in quel modo, magari non molto confortevole ma sicuramente unico. Il giro di ricognizione diede i risultati sperati e anche di più: oltre alle ragazze c'erano molti coetanei e, per la stragrande maggioranza,anch'essi motociclisti; il loro punto di ritrovo era il bar "Gelateria Siciliana" che, guarda caso, aveva un grande spazio antistante, condiviso con un distributore di benzina; era uno spettacolo di colori e forme vedere tutte quelle moto posteggiate che, verso le ore serali di Agosto, avrebbero raggiunto la ragguardevole cifra di oltre cinquanta presenze. Iniziammo subito a chiacchierare delle cavalcature in nostro possesso, cercando di fingerci indifferenti alle bellezze locali (quando si giocano queste partite fuori casa è sempre meglio essere prudenti); il circolo si chiuse soprattutto intorno alla regina di quei tempi: la Yamaha RD350LC, comunemente chiamata la "bara volante", degna erede delle mitiche Kawasaki MACH III 3 cilindri a 2 tempi, molto in voga negli anni '70; mentre ascoltavo affascinato Roberto "Marinese", il suo fortunato proprietario, non potei fare a meno di essere distratto dal passaggio lungo la coda dell'occhio di una delle ragazze presenti che si accingeva a sedersi sul muretto; Roberto si rese subito conto che la mia mente era passata totalmente dalle faccende di motori a quelle di...donne: si girò, seguì il mio sguardo, sorrise e mi disse:" ti piace Daniela?, purtroppo ha già il ragazzo e deve essere una tipa fedele, perché qui tutti gli facciamo il filo ma...non ci guarda nemmeno!". Come se ci avesse sentito lei ci guardò, scese dal muretto e se ne andò via; tornammo alle nostre chiacchiere ma nemmeno la spettacolare esibizione di Roberto, mentre ci mostrava un monoruota con lui in piedi sulla sella (con una 2 tempi: incredibile e alquanto pericoloso per la mancanza di freno motore), riuscì a distrarmi: come si diceva all'epoca e forse anche oggi, ero "andato in fissa!!!". Tornammo a casa, ci salutammo tutti tra i vari "a regà, è 'ita, st'estate se va la'", oppure " ma ll'hai vista a moretta, era proprio na f..a!!!" finché Gigi, un ragazzo molto ma molto robusto, che girava con un vecchio vespone verde scuro e con dei piedi talmente enormi che sporgevano dallo scudo per un'immensità, mi disse:" ohe Max, ma tu non dici niente, come t'è sembrata 'a situazzione?", Paolo "Biondo" disse proprio quello che non volevo sentire:"me sa che er Max s'è preso na' botta pe la bionda!!!"e giù tutti a sfottere, 'sti deficienti!. Invece per me la cosa era seria; passai così la seconda notte insonne, questa volta per pene di cuore, ma questa nuova situazione diede il colpo di grazia alla discussione con i miei riguardante il "dove" e "con chi" avrei passato le mie vacanze estive; adesso che sono papà di due deliziose bambine comincio a capire a quale "massacro psicologico" devo averli obbligati e a quanto è difficile e tormentata l'adolescenza di ognuno di noi. Grazie a Fabrizio, un vero "faccia tosta" con le donne, riuscii a conoscere Daniela durante il fine settimana seguente e la prima impressione non fu delle migliori: era decisamente scostante, però mi disse che era single; gli amici della comitiva negarono, a ragione, per cui ci fu subito una accesa discussione riguardo i motivi di quella mancanza di sincerità che a detta sua, e forse a ragion veduta, era dovuta al fatto che in fondo non erano affari miei ma...alla fine che si rivelò un inizio, in data 28 Giugno e lasciato il contendente, decidemmo di provare a vivere una nostra storia insieme. Il mese di Agosto, come deciso all' unanimità, fu trascorso in tenda sulla mitica spiaggia; i ricordi che ho di quella vacanza sono vivissimi nella mia mente: il primo incontro fatale con "l'urlo" della RD500LC alla "Gelateria Siciliana"; i giri e le gare con le moto sulla litoranea durante la notte, con Angelo che riusciva a tirare in aria l'anteriore della mia XL125 in quarta marcia e i conseguenti "gavettoni" e sirene in rapido avvicinamento ad opera del vicinato insonne (a 18 anni certe cose forse sono inevitabili, per quanto potenzialmente deleterie); le giornate in spiaggia a scherzare o parlare di tutto e di niente; i falò serali, mentre Jim Kerr dei Simple Minds cantava il ritornello di "Don't you forget about me" dal juke box del chioschetto sulla spiaggia, con le chitarre, la birra, gli amici, Daniela; le notti sdraiati tutti insieme sulla sabbia a guardare il cielo e le stelle, come fossero il teatro dei nostri sogni giovanili...ma ricordo che in quei momenti mi ritrovavo a guardarla, posteggiata dietro alle mie spalle, compagna e protagonista silenziosa di tutte queste avventure; mentre il suono del suo motore faceva da colonna sonora ai miei pensieri, ai miei giorni, alla strada che piano piano andava srotolandosi implacabile sotto i miei piedi, io capivo sempre di più che così sarebbe stato per sempre. Ragazzi troppo annoiati con le Playstation, gli SMS e la musica spaccatimpani, provate almeno una volta nella vita a guardare un tramonto con la vostra ragazza e a passare una notte sotto le stelle, in riva al mare, con i vostri amici: molte volte la "felicità ad inchiostro indelebile" è nascosta nelle cose semplici che sono alla portata della mano di tutti; non lasciatevi vivere aspettandola nelle stazioni dove il suo treno non si fermerà mai!. Purtroppo la notte prima del rientro generale di fine Agosto qualcuno se la portò via, semplicemente uscii la mattina dalla tenda e lei non c'era più; è un dolore misto a rabbia impotente che non auguro a nessuno di provare... probabilmente la prestai a qualche persona sbagliata che si fece le copie delle chiavi; da giovani non è affatto facile capire sempre ciò che si cela dietro un sorriso. Torno molto spesso in quella spiaggia; spariti gli ombrelloni, le sdraio e tutti gli ammennicoli estivi vari, restano soltanto loro, i fantasmi di Settembre; il vento e il tempo iniziano a cancellare dalla sabbia le orme dei ragazzi e delle loro storie che in ogni estate vivono il culmine dell'intensità, ma qualcosa resta: voci lontane e immagini sfocate nella galleria dei ricordi, a dirmi che noi siamo ancora lì a giocare la nostra ultima partita insieme, prima di entrare negli spogliatoi per poi andare ognuno per la propria strada; ci siamo continuati a frequentare per qualche tempo ancora ma...non è stata più la stessa cosa...
Io e Daniela uscimmo insieme da quella partita e insieme abbiamo fatto veramente tanta strada, anche e soprattutto in compagnia della Moto; adesso lei è ferma ai box per la manutenzione e lo sviluppo delle nostre...bambine, Erica e Alice; spero che al più presto rientri in circuito con una moto tutta sua e in compagnia di due aspiranti motocicliste da crescere...
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