MotoGp
Quella di Rio verrà sicuramente ricordata come la gara deicolpi di scena.
Già dalle prove la pole di Kenny Roberts, con la GSVRgommata bridgestone, ci lascia intuire che non sarà una gara normale,soprattutto con i due leader di classifica, Gibernau e Rossi, rispettivamente inquarta e ottava posizione che con le nuove griglie significano seconda e terzafila.
Un Biaggi rigenerato parte invece a fianco dell’americanodella suzuki. La partenza vede proprio il romano subito in palla a marcare lasuzuki di Roberts prima di passarlo per tentare la fuga.Vale scatta subito beneguadagnando tre posizioni mentre lo spagnolo del team Gresini ne perde un paio;la sua rimonta però termina proprio dopo aver passato il rivale, tradito da unabuca del dissestato circuito brasiliano. Così mentre Roberts arretra a seguireBiaggi rimane Hayden e il dottore che cerca di tenere il passo con il coltellotra i denti, tallonato da un Tamada (anch’egli gommato bridgestone) che dàl’impressione di essere veramente in palla; l’unico dubbio a questo punto èquanto reggeranno le sue gomme giapponesi?
Il ritmo non è così elevato come in altri circuiti mamentre Hayden tiene bene il passo, Rossi sembra essere “impiccato”. Tamadalo passa ma cerca di tenere duro e a metà gara… il secondo colpo di scena. Unevento che non si vedeva dal lontano giugno 2001 e che non avevamo mai visto inuna gara delle motogp; la yamaha numero 46 scivola nella stessa curva che hatradito il suo rivale. Intanto Biaggi è troppo veloce per Hayden che si fascavalcare dall’altra honda gialla di Tamada che punta il suo compagno disquadra, regalandoci delle pieghe al limite della gravità.
Tante volte si è visto il pilota giapponese tirare su ilbraccio per non toccarlo a terra. Merito delle gomme? Non so, ma di certo era ingran spolvero.
E così proprio quando i telecronisti si chiedevano seaveva ancora gomma attacca Biaggi, il quale non lotta più di tanto per tenereil suo passo e lo lascia andare, forse per evitare di finire come i suoi dueillustri rivali.
Al quarto posto arriva un Capirossi su una ducati chesembra aver finalmente raggiunto le posizioni che le competono, mentre il suocompagno di squadra, Troy Bayliss sembra ormai l’ombra di se stesso; dopoqualifiche non felicissime come al solito si sdraia ben preso al sole di Rio!
Di punti di discussione questa gara ne ha offerti diversi.
Primo fra tutti la prima vittoria delle copertureBridgestone arrivate due anni fa al mondiale e già competitive dopo ildisastroso volo di Nakano al mugello. Hanno permesso a Roberts di ottenere unainsperata pole position e di portare la suzuki al settimo posto, ma soprattuttoa Tamada di avere una marcia in più anche rispetto alle più performanti hondadi Biaggi e Hayden.
Altro punto “la caduta degli dei”. Gibernau è statotroppo frettoloso di rimontare, soprattutto considerando il suo passo nelleprove e che la gara era ancora lunga. La caduta di Rossi invece credo sia piùdifficile da giudicare. Da un punto di vista poteva accontentarsi del quartoposto e guadagnare ben 13 punti sul suo rivale, che in ottica mondiale non sonopochi, anche perché, inutile nascondersi dietro un dito, gli obiettivi dellayamaha sono cambiati da inizio stagione ad oggi. Dall’altra parte però nonpossiamo non ammirare chi ci prova sempre e fino in fondo. Con una moto noncerto a posto ci metteva tanto di suo per restare con i primi, anche perché laprima yamaha si era già beccata ben più di 10 secondi; in fondo se non avessesempre corso in questa maniera oggi non avrebbe vinto 4 gare su 7 regalandoci lospettacolo che ci ha offerto fino ad oggi. Direi che merita 4 per aver sprecato13 punti e 8 per averci tentato comunque, che consolidati in una mediamatematica dà comunque un buon 6. Personalmente mi ha ricordato tanto un certo34!
Per contro Max è l’eterno secondo e forse se avesse rischiato comeRossi a quest’ora magari avrebbe vinto almeno una gara; però è lì a soli 13punti, quindi voi che dite? Conviene fare come Max o come Vale? Lo sapremo soloil 31 ottobre!!!byEd il polso