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Ecco un resoconto di come trascorrere le giornate sulla Riviera Romagnola
sempre che abbiate lo spirito di prendere sul ridere anche le peggiori disavventure sentimentali e non.
- Martedì -
Partenza alle 14:30 da Desio (MI) con adrenalina alle stelle perché anche se viaggio per lavoro ho deciso di muovermi in moto.
Alle 14:45 sono quasi a Melegnano quando mi ricordo che non ho con me la sacra tuta per la pioggia e torno a casa a prenderla! Sinceramente l'idea di dire "ma che me frega" mi é venuta, ma poi la ragione ha prevalso. E meno male, perché il viaggio di ritorno é stato traumatico con acqua a catinelle, grandine e fulmini.
Avevo deciso ad affrontare il viaggio “a pancia vuota” ma alle 16:00, in quel di Parma, mi ritrovo con un buco nello stomaco che mi pareva di caderci dentro. Alzo lo sguardo dalla strada e vedo il cartello dell'autogrill FINI (quello dei tortellini però) e con una staccata da brivido mi tuffo nel parcheggio brulicante di ..... nessuno. Sì nessuno, perché a quell'ora, con quel sole, solo un deficiente come me poteva mettersi in viaggio.
Mollo la moto non senza averla assicurata con 2 lucchetti e mi sfilo la tuta, che per il caldo mi si era appiccicata addosso come una seconda pelle. Entro nell'autogrill e il gelo polare mi si avvinghia addosso producendo stalattiti di sudore appese ad ogni pelo (pochi per la verità) del mio corpo. Dentro di me penso: "se non becco la bronco qui, campo fino a 100 anni". In men che non si dica mi ritrovo con un piatto di cappelletti alla bolognese sotto al mento e giù colpi di forchetta. Tra l'altro mi accorgo che la donna delle pulizie, africana di non so dove, mi guarda come noi guardiamo i bambini denutriti africani nelle pubblicità dell'unicef. Avevo fame!
Giusto il tempo per un cafferino e mi riappiccico la tuta addosso. Faccio il pieno di benza e via a 200 all'ora perché sono in ritardo. Ma tanto sono sempre in ritardo e i miei colleghi, che mi aspettavano a Rimini per il corso, lo sapevano già.
Alle 18:00 valico il casello di Rimini Nord e punto sulla città del divertimento.
Il biglietto di invito al corso era perentorio: Hotel Continental, via Vespucci non so che numero, entro le 19:00! Quindi mi metto alla ricerca di ‘sta via Vespucci e riesco, caso unico nell’universo umano italiano, a perdermi a Rimini!!! Fortunatamente incontro una gentil donzella olandese che mi spiega come raggiungere l’albergo che è di fianco al suo, sul lungomare!! Ovviamente la spiegazione l’ho fatta ripetere un paio di volte perché ero perso nei suoi occhi celesti e anche in altre parti del corpo che non commento, quindi non capivo un’acca di quello che diceva.
Arrivo all’Hotel, mollo la moto dove capita, ed entro, devastato dal caldo. Il tipo alla reception mi guarda con aria schifata e dovevate vedere l’espressione mista di delusione e raccapriccio quando gli ho confermato che ero un cliente! Con rammarico mi fa mettere la moto dietro nel parcheggio che pullulava di auto di lusso, roba che di moto come la mia ce ne vogliono 10 per ogni macchina. Ovviamente me la fa mettere nel punto più imboscato perché non si veda, ma a me va bene così, almeno non me la scippano.
Doccia veloce e sono già al bar chiedendo al barman un “negroni sbagliato” che lui non sa fare. Così mi rendo conto di essere su un altro pianeta e gli spiego come si fa mettendomi al suo posto dietro il banco. Vado in terrazza e ti incontro due “ragassuole” carine-carine di Bergamo e scatta l’appuntamento per la sera tardi in piscina.
Appuntamento che ho rispettato con precisione svizzera. Uno-due-tre… tutti dentro l’acqua! Scopro però che hanno 17 anni!!! E quando mi chiedono l’età dico loro di indovinare. Forse per non offendermi o forse perché li dimostro, mi danno 23-24 anni e io mi guardo bene dallo smentire, così mi godo in santa pace la loro compagnia senza passare per pedofilo, del resto abbiamo solo nuotato e chiacchierato. Per il restante periodo del corso però, i miei colleghi, invidiosi, mi hanno sbeffeggiato alla grande e io rispondevo dicendo che mentre loro dormivano a me davano del 23 enne.

- Mercoledì –
La giornata è trascorsa all’insegna del corso che, mio malgrado, era l’obiettivo principale del viaggio offerto gentilmente dalla ditta. La sera però era libera e allora mi sono buttato con 4 colleghi nei meandri del lungomare di Rimini. Che dire, un campionario di luci, suoni, odori e belle ragazze. Perfino troppo belle. Sì perché a tutto c’è un limite anche alla bellezza, e come tutte le cose buone, se prese in eccesso, finisce con il dar la nausea. Osservazione: c’è una notevole quantità di ragazzi che, pur provandoci, non combinano niente, e di conseguenza una notevole quantità di ragazze che tirandosela non combinano niente. Quindi diciamo che fare le vasche non conviene molto e non serve ad altro che rifarsi gli occhi. E comunque se non si cucca non preoccupatevi, è normale. Ma ecco che rientrando all’hotel il mio sguardo si infila per sbaglio in un negozio di Benetton (a Rimini chiudono intorno alla mezzanotte e mezza) e viene intercettato da una bella ragazza, carina ma non troppo, alta ma non troppo, magra ma non troppo. Insomma un bel tipo poco appariscente ma molto attraente. E’ questione di un attimo ed entro nel negozio chiedendole di aiutarmi a scegliere dei jeans. Provane uno, provane un altro. Li ho provati tutti e alla fine ne ho preso un paio veramente trendy, che quasi mi sembrava di sentirmi giovane, indossandoli. Vado alla cassa per pagare e il conto me lo fa un’altra.
A quel punto dico: “ma non me lo fai tu il conto?”;
e la ragazza carina risponde: “no… non sono autorizzata”;
così la padrona si inserisce nel discorso e mi chiede: “perché io non vado bene?”;
e lì ho tirato fuori tutto il meglio del repertorio di “bastardidentro.com” e ho risposto con un sorriso faceto: “beh… non è la stessa cosa”.
Forse è per questo che non mi ha fatto lo sconto!? Dopo la cerimonia della carta di credito mi giro, vado verso la ragazza carina e la invito ad uscire. E quella, con uno stile perfetto da donna di classe mi dice: “verrei volentieri, ma viene a prendermi il mio ragazzo”.
E’ stata l’apoteosi della deficienza. Poche volte nella vita sono stato scemo fino a quel punto e soprattutto poche volte mi sono pure reso conto di esserlo esattamente nel momento in cui lo ero.
Allora sgommo via, con le mie belle pive nel sacco, e torno in albergo con i jeans da 60 euro e una busta di plastica ecologica griffata Benetton.

- Giovedì –
Altra giornata di corso ma il bello viene la sera. Come sempre del resto.
Qui aprirei una parentesi di tipo sportivo citando la partita a beach-volley scapoli (solo IO) contro ammogliati (tutti gli altri) che è stata ribattezzata “vecchi contro meno vecchi” per mancanza di scapoli. Il risultato è scontato: hanno vinto i vecchi. Ed in più c’è stata la foto ricordo delle 2 squadre, con i soliti buontemponi che,al momento dello scatto, si sono calati le braghe mostrando il loro profilo migliore, quello posteriore. (Per pudore non pubblico foto di genere horror).
Ma torniamo alla sera. Decisione grandiosa quella di cenare in un posto chiamato TRAMPOLINES.
Per i fanatici di internet il sito è www.paginegialle.it/trampolines.
Ottima cucina tipica Romagnola con un pizzico di internazionalità il tutto ben miscelato con vini doc della Romagna (Trebbiano bianco e Sangiovese rosso).
Da qui si arriva agevolmente al più famoso viale della riviera, il mitico viale Ceccarini. Dove si può vedere il fior fiore della gioventù trendy che detta le linee di tendenza per l’anno nuovo, proprio come fanno nelle sfilate i cari Dolce & Gabbana. Ovviamente ho colto l’occasione per sfoggiare i miei jeans, comprati la sera prima e soprannominati “coi baffi” per via delle righe ad “effetto consumato” disposte come baffi ai lati delle parti basse maschili.
Inutile dire che, anche in viale Ceccarini, non si “becca” niente a meno che non siate dei “PR” di qualche discoteca o non abbiate la pelle ricoperta di tatuaggi. Le discoteche non mancano di certo, ma per manifesta inferiorità e scarsa attitudine, nonché per qualche bisticcio telefonico con le mogli dei colleghi abbiamo preferito soprassedere, orientandoci verso il vicino delfinario.
Scelta azzeccatissima per 2 motivi: primo è uno spettacolo sempre divertente, secondo è frequentatissimo dalle ragazze russe che arrivano a frotte, grazie ai voli speciali diretti da KIEV/MOSCA a RIMINI. Anche qui però c’è la fregatura. Con queste russe non ci provate, perché sono tutte accompagnate e comunque non avreste abbastanza soldi per tirare a casa la serata senza finire a lavare i piatti da qualche parte.
Comunque i delfini sono simpatici e c’è anche un piccolo acquario da visitare, con esemplari di piccoli squali molto carini.
Nel frattempo si è fatto tardi, almeno per chi non va in discoteca, e si torna in albergo anche perché domani si parte.


- Venerdì –
Sbrigate le pratiche per lasciare l’hotel, carico sulla moto la borsa da serbatoio e lo zainetto col ragno. Chiudo la tuta in pelle e via sulla statale SS258 che porta in direzione di Verrucchio. A Verrucchio si può visitare l’antico castello che è visibile anche dalla statale ed è molto bello.
Proseguendo sempre sulla statale, appena lasciato alle spalle il paese di San Leo, inizia a prendere vita un susseguirsi di curve e controcurve, misto lento e veloce, il tutto condito con uno splendido paesaggio dell’Appennino a cavallo tra Toscana ed Emilia.
La mia mèta è il paese di “Badia Tedalda” e ci si arriva dopo circa 3 quarti d’ora di puro divertimento motociclistico viaggiando sempre in direzione di San Sepolcro/Arezzo. Giunti quasi alla sommità della collina in località “Svolta del Podere”, si trova sulla destra il ristorante “IL SOTTOBOSCO” (0575714031 – 0575714240) dove ho avuto il piacere di fermarmi per “sbranare” una fiorentina da un chilo (non è uno scherzo), abbondantemente innaffiata con ottimo Chianti. Particolarità del ristorante è la preparazione di una insalata al tartufo e dei funghi porcini fritti che sono veramente ottimi e si abbinano magnificamente alla fiorentina. Tra l’altro i porcini non sono velenosi visto che sono qui a raccontarveli.
Giusto il tempo per iniziare la digestione e riprendo la statale, al rovescio, per tornare verso Rimini ma in realtà mi fermerò a Viserba dove ho dei conoscenti e starò con loro fino a Domenica.



In definitiva il corso è stato proficuo e la gita è stata divertente, più per lo spirito goliardico della compagnia che per i risultati ottenuti con il gentil sesso. Le strade dell’Appennino sono sempre le più divertenti, da fare in moto, e questo conferma una mia teoria che ho formulato alcuni anni fa in occasione di una vacanza in Umbria.
Inoltre, ora ho un paio di jeans “di tendenza” che i ragazzini del mio paese mi invidieranno alla grande e soprattutto ho finalmente capito che per “cuccare” in riviera si deve dedicare il giorno alla “caccia sulla spiaggia”, perché se ci si muove la sera è già troppo tardi, soprattutto per gli ex giovanotti degli anni ‘80 come me.

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