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EMOZIONI DA PISTA by Ed il Polso
Giovedì 28/2 ore 23
Vado a letto in vista della levataccia alle 5 ... ma la testa frulla e rifrulla e l'adrenalina si è già completamente sostituita al sangue... gli occhi sbarrati fino all'una... e penso: riuscirò a strisciare le saponette, farò la figura del fermone che non si addice al mio nick... poco importa ma se non riesco a fare le cose che immagino non mi diverto...
Sono ormai quasi le due e non riesco a dormire... troppo eccitato dalla MIA PRIMA VOLTA IN PISTA... mi alzo accendo la TV e cosa vedo i test di Capirossi all'estoril... oddio voglio fare anch'io quelle cose... e la testa riparte a regime di coppia max...
Dopo un po' però riesco a crollare ma alle 5 con una puntualità unica apro gli occhi 2 secondi prima che suoni la sveglia... vado in stazione e mi sento come il dottor Rossi che parte per il Giappone dove lo aspetta la nuova moto da provare... salgo sul treno contando di schiacciare un breve pisolino fino ad Alessandria... nulla... troppo eccitato o agitato...
Salgo in macchina di Enrico e parlo parlo forse per celare quel pizzico di ansia che risiede ormai in me... (poveri Enrico e Monica!)
Arriviamo in circuito e l'adrenalina mi ha ormai invaso... Raggiungiamo il nonno e vedo le RSV schierate sulla pitlane... il cuore è ormai un 6 cilindri 250 che gira a 18000...
Vado a chiedere la tuta e la biondina dolcissima con un accento emiliano da fare innamorare mi dice che sembro un bambino nel paese dei balocchi e così mi consegna subito il giocattolino...
Scambio due chiacchiere col nonno prensentandogli il mio obiettivo che era di mettere il ginocchio a terra... Lui quasi per darmi coraggio mi fa capire che non è poi una cosa così importante dicendomi un vago "mah, guarda che le pedane sono alte...."
Dopo le foto di rito col mitico casco del nonno Tocca a me!!!
Il cuore ormai è impazzito...
Ho anche 2 assistenti proprio come i migliori piloti: il Nonno e Fableg (grazie per il casco!)
Salgo sulla RSV! Il Nonno davanti viene a darmi un consiglio... "mettiti dietro l'istruttore e spingilo!"
Ricevuto...
Parte Ivo Arnoldi pilota di ottimo livello in ambito nazionale e dietro di lui Enrico e Monica... Poi tocca a me; rilascio la frizione e via!
Sto entrando in pista!!!
Guardo dietro anche se non poteva esserci nessuno come fanno i piloti uscendo dai box... (sono un bambino lo so!)
Dopo la parabolica passo Monica per non perdere contatto...
Eccomi al ferro di cavallo dietro a Enrico. L'istruttore non so perchè mi fa segno di agganciarmi al prossimo gruppetto... e io vado...
piano piano li passo un po' tutti e mi aggancio all'istruttore... è il secondo giro e in una curva sento l'asfalto vibrare sotto la saponetta... azz... si allora può...

L'istruttore mi spinge e la moto scende sempre di più... inzio a sentire l'appoggio sulle saponette... E’ fatta... ora quello che viene è tutto di guadagnato... L'istruttore aumenta il ritmo e io lascio scorrere la moto in curva per stargli dietro... al rampino mi sento lungo inclino e la moto resta dentro che è una meraviglia e allora capisco che è quella la velocità giusta!!! Ripasso Enrico e Monica e infilo un paio di moto al ferro di cavallo... cappero forse sono il più veloce... nessuno si avvicina... l'istruttore mi fa segno in tutte le curve di usare la terza, ma io devo sentire una scalata prima di entrare in curva... e via il ritmo si fa sempre più deciso e ormai oltre le saponette striscio tutto lo stivale tibia compresa... mi sento bene ma sento che potrei fare meglio le due esse... e se mi sporgessi potrei strisciare il gomito... Ora devo concentrarmi sulle esse perché lì mi sento lento. Il nastro grigio continua a scorrere attraverso il plexiglass della nera RSV come attraverso lo schermo di un televisore durante le riprese dalla camera onbike e tutto sembra quasi finto! Alla variante Icx ogni passaggio sul cordolo provoca delle scariche di adrenalina mai provate prima!
Il giallo e il blu dei cordoli si mescolano con il verde delle splendide colline emiliane mentre il vento accarezza le forme della apriliona. Ormai non sento più nulla e non vedo neanche gli amici di staccata che sono al muretto box e al ferro di cavallo; siamo solo io il mio cavallo nero, il mio riferimento da seguire e la gabbia che ormai mi ha chiuso dentro! Ma è bello sentirsi chiuso in quello spazio. Lo scarico suona ormai come una sinfonia che accompagna la danza tra i cordoli. Tutto scorre liscio e ormai inizio a sentirmi a mio agio confortato dall’aver realizzato il sogno di una vita quando alla parabolica, in una piega apparentemente come le altre, forse per aver toccato la pedana sento la ruota posteriore scivolare... mi appoggio per terra e ahimè il mio turno è finito... Le mie emozioni si sono arrestate in un attimo e la sensazione è stata incredibile. I danni alla povera moto sono la carena sinistra grattata e le leve del cambio e frizione rotte. Un po’ scomoda da guidare considerando anche tutta l’adrenalina che ancora ha il sopravvento su tutte le altre sostanze che irrorano il mio corpo.
Così il buon De Matteis, che arriva per primo sul luogo del fattaccio, mi concede la sua RSV MILLE per rientrare ai box dove trovo gli amici toscani di staccata insieme a Nonno Rolik a cui chiedo com'è andata; "andavi troppo forte!!!" la sua risposta.
Non dimenticherò mai quelle parole, pronunciate con un simpatico accento emiliano, che rappresentavano in quel momento la classica ciliegina sulla torta; certe cose dette da una persona che stimo e che ha reso possibile questo sogno, mi hanno riempito di orgoglio e fatto capire che forse anch’io quel giorno ero diventato uno di loro… uno smanettone.
Che dire a questo punto? Spero di tornarci presto sicuro di provare ogni volta le stesse sensazioni che generano quelle emozioni che solo pochi al mondo purtroppo conoscono.
Ovviamente mi sono portato a casa le prime saponette che ho messo in terra! un giorno le mostrerò ai miei figli!

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