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Il risveglio nel Paddock
By Ed il Polso
Chi non l’ha mai vissuto non può neanche immaginare cosa si prova nel risvegliarsi nel circuito.
Aprire gli occhi e affacciandosi fuori dalla tenda vedere la palazzina dei box e l’area che pian piano si riempie di persone pronte a vivere un giorno per la cosa che più amano.
E vicino hai il tuo carrello con le tue moto che sembrano implorarti di tirarle giù da quell’ammasso di ferraglia che le ha portate fin lì. E così ancora insonnolito dopo un cappuccio e un cornetto inizi i preparativi... tiri giù le moto riempi la benzina e il primo borbottio che esce dagli scarichi sembra dirti “finalmente”!!!
Allora inizi a guardare le sospensioni, a fare cose che sicuramente non servono mentre i piloti si vestono, indossano la loro armatura...
La pista sembra risvegliarsi lentamente con te, aprire gli occhi al primo pallido sole e infreddolita dalla notte sembra trasmetterti una certa pigrizia, come se chiedesse qualche minuto in più di sonno che non gli viene concesso; e allora quasi per ripicca impiega tempo a scaldarsi e non da fiducia ai primi temerari, mentre le loro cavalcature non vedono l’ora di dar sfogo a tutto il loro entusiasmo che esternano ad ogni apertura del gas. Ma piano piano si lascia andare stringendo subito un bel rapporto con i suoi fruitori, al punto che inizia a divertirsi e la freddezza con cui aveva accolto i suoi ospiti si trasforma in un saluto caloroso manifestato ben presto dai riccioli delle gomme.
E poi non è così diverso dal risveglio nel paddock di una gara quando alle prime luci dell’alba il sole che passa attraverso il sottile catino della tenda ti raccoglie dalle braccia di Morfeo e nel dormiveglia del mattino senti due piloti che a tre passi dal tuo orecchio discutono se montare le rain o le slick e cogli lo sfregare del piede sull’asfalto quasi a dare sicurezza alle loro decisioni...
Non puoi che svegliarti con un sorrisone esclamando quanto sia bello tutto ciò.
E quando la prima cosa che vedi è il cupolino della moto che deve scendere in pista per la gara appoggiata a riposare sui cavalletti, sorniona, come una moglie che già sveglia aspetta il caffè a letto con una rosa.
Si scende in pista prepari la moto, gli scaldi le scarpe, poi il motore mentre il rider cerca di rilassarsi e il cavallo scalpita pronto a dimostrare quello che vale ma soprattutto a far felice il suo cavaliere.
Sei lì con il cronometro in mano e un minuto sembra non passare mai mentre speri che il tempo scenda e ad ogni passaggio vorresti dirgli dove sbaglia, cosa dovrebbe fare; e invece lui è lì solo a lottare contro l’avversario invisibile che l’uomo cerca di sconfiggere da sempre: il tempo!
E tutto è nato in una sera quando tra camper, furgoni e tendoni un bel gruppo di amici ha messo su una tavolata dove gli ospiti dell’ultimo momento sono sempre graditissimi; dove neanche la pioggia è riuscita spegnere la brace per le bistecche, ma soprattutto dove regna uno splendido sentimento di amicizia pura, nata per gioco attraverso un monitor, e legata da una stessa ineguagliabile passione.
Quella passione che ti porta a centinaia di Km da casa, pronto a dormire in auto con la moto sul carrello e tante persone sconosciute che ti accolgono come uno di loro. Poco importa se sei finito ultimo, se la tua moto non va come le altre... tu hai già vinto!
Grazie amicici, complimenti Davide!

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