MONTMELO' (Spagna), 21 marzo 2005 - Venne il giorno della rabbia. Valentino Rossi dà un’occhiata al display della sua moto e mena un gran cazzotto di delusione sul povero serbatoio della Yamaha. Max Biaggi lascia la sua Honda ammutolita davanti al box e lancia a terra un guanto di stizza: lui il giro buono non è riuscito nemmeno ad iniziarlo. Per delle prove che contano nulla non è poco. Perché in effetti la loro importanza ce l’hanno eccome. Lo sa bene Sete Gibernau che abitualmente guida una Ferrari F355 Challenge, ma si prende volentieri una BMW Serie 1 (da 35.000 euro) che forse userà la sua fidanzata per lo shopping in centro.Il pubblico caldo di Barcellona lo applaude come un torero orgoglioso, nel giorno più incredibile per la Spagna a motore, con Fernando Alonso che vince in Malesia e va in testa alla F.1. Sete fa un tempone strabiliante (1’41"851, 7 decimi meglio della pole 2004) poi si siede sulla poltroncina e da consumato attore aspetta che gli altri provino ad agguantarlo. Poi torna in pista per 8 giri e saluta definitivamente la compagnia. "Non mi interessa quello che fanno gli altri, dentro e fuori la Honda. Io controllo solo il mio box. La moto è cresciuta: siamo all’80-85 per cento della perfezione". Lo dice, più dello strepitoso tempo finale, la simulazione di GP fatta in mattinata.Quindici giri con gomme che ne avevano già percorsi 6 (la gara si disputa su un totale di 25) a un ritmo stratosferico, sempre sotto il record. Con il migliore giro (1’43"446 al teorico 13° passaggio) che lo avrebbe messo al 10° posto tra i tempi ottenuti con gomme da qualifica. Alla fine sembra soddisfatto anche Valentino Rossi. Il cazzotto di rabbia, spiega, è per l’occasione sprecata. «Perché ho fatto un ottimo tempo malgrado abbia messo le ruote nella terra. Sono contento perché abbiamo risolto i nostri problemi, arrivando a una messa a punto base buona per tutte le piste. Eravamo andati nella direzione sbagliata, usavamo soluzioni di ciclistica buone per la moto vecchia, non per la nuova, due mezzi completamente diversi». Il giro mancato — probabilmente per colpa dell’elettronica, ufficialmente per il sensore della benzina dopo la caduta del mattino causata dall’olio lasciato dalla KR-KTM — ha messo di cattivo umore Max Biaggi, l’ultimo a lasciare la pista. «Sono cose che non dovrebbero accadere, come la scivolata. Peccato perché era un bel gioco. La cosa fondamentale è che queste prove sono finite». Ancora peggio sta Loris Capirossi, che era arrivato qui pensando di fare un sol boccone di tutti e che invece ha concluso il test 10°. «Questa è stata una pista negativa per noi».Che brutta domenica per le Bridgestone tra F.1 e moto. Carlos Checa non ha neppure girato per i postumi della caduta di sabato. L’Italia si consola con Marco Melandri (4°), ormai una certezza. «Sono contento e scontento. Con la gomma da qualifica devo migliorare». Alla prossima, a Jerez, dove oggi e domani tocca alla 125, mercoledì e giovedì alla 250, e nel fine settimana alla MotoGP.Leggi l'articolo originale