Dakar: terza Vittoria per Despres (KTM), e seconda di Alphand (BMW)
Poteva essere un’altra di quelle tappe in cui succede di tutto, ed invece la Bamako Tidjikja e’ rientrata nei ranghi quasi subito, appena dopo aver tentato di spolverare vecchi spunti per nuovi colpi di scena.Intorno al chilometro 150, all’uscita da un villaggio, Joan Roma si fa convincere dall’entusiasmo dell’equipaggio di un’auto medica, e prende la pista sbagliata (intanto Sainct non si fa “gabbare” e si avvia su quella giusta). Lo spagnolo, dal canto suo, si rende conto quasi subito dell’errore, mantiene il controllo dei nervi (di ghiaccio, lo spagnolo, neanche l’ombra dell’irruente endurista di fino a poco tempo fa), riprende pian piano la direzione corretta ed arriva al CP. Sette minuti circa alle spalle di Sainct. Meno due dell’ordine di partenza fanno cinque. Via, all’inseguimento, a testa bassa ma con prudenza. Morale: al secondo CO il disavanzo e’ ridotto a tre minuti, al terzo annullato. Tanto e’ vero che la sua classifica generale diventa un po’ piu’ confortevole, e la sua prima posizione torna pingue di quasi dieci minuti di vantaggio sul francese.La lunga speciale di 478 chilometri, ancora in buona parte sulle piste tortuose e non prive di pericoli del Sahel, e’ ancora appannaggio di Cyril Despres, che vince davanti ad uno scatenato Cox, che non digerisce di essere sceso, provvisoriamente, dal terzo gradino del podio. Meoni si infortuna ad un ginocchio, Graziani, tredicesimo, da un paio di giorni e’ tornato a soffrire dei postumi della frattura al polso rimediata in allenamento mentre si disputava la Dakar 2003.La gara delle auto e’ “vivacizzata” dal ritiro della Nissan di Vatanen, che ha “schiantato” l’anteriore della vettura contro un albero. Illeso l’equipaggio, inutilizzabile l’auto rimasta senza lubrificante, filosofico l’eurodeputato finlandese, che commenta con i colori del suo amore per l’Africa, oggi non proprio vivaci.Giornata di lusso per BMW, che ha vinto con Luc Alphand, davanti alla Nissan dell’euforico Mc Rae. Peterhansel controlla, e la Mayer subentra al quinto posto della generale, al posto di De Mevius fermo per piu’ di un’ora, in pista, per porre rimedio alla rottura di un cuscinetto a sfere. Se Alphand dovesse continuare cosi’, c’e’ da notare che anche la terza posizione di Jean Louis Schlesser non sarebbe piu’ cosi’ sicura. Ed e’ confortante che, oltre alle Nissan, nella seconda parte di questa Dakar anche le Volkswagen sono tornate a dire la loro, ed in particolare quella della Kleinschmidt, che corre in coppia con Fabrizia Pons. Leggi l'articolo originale su www.kwmotori.kataweb.it